E’ inutile mentire, oggi basta fare un giro in una classe elementare e troviamo almeno un bambino su quattro con qualche difficoltà, alcuni “certificati” con problematiche di vario genere DSA, BES, altri con non definiti disturbi comportamentali, sociali, emotivi. Ma secondo voi perché così tanti bambini manifestano disagio?
Uno dei motivi, l’unico che è di nostra totale “responsabilità”, è che i bambini sono compressi, sono soffocati da un mondo che li vuole adultizzare, non considerando la loro meravigliosa natura. Mi spiego meglio, i bambini nascono in un contesto che li vuole subito competenti, senza considerare le loro reali ed evidenti attitudini. Devono stare fermi, far silenzio, stare seduti, composti, non fare rumore, non correre, mangiare quanto gli adulti ritengono necessario, vestirsi come l’adulto ritiene opportuno, salutare, dare il bacino a sconosciuti solo per il fatto che sono bambini e assecondare chiunque si prende il diritto di toccarli e accarezzarli senza chiedersi se ne hanno voglia; insomma vengono trattati come piccoli robottini, senza una personalità. Altro aspetto fondamentale: non possono correre perché altrimenti disturbano, ma devono essere veloci, fare tutto di fretta, perché è sempre troppo tardi, tardi per uscire, tardi per l’asilo, tardi per giocare, bisogna sempre rispettare degli orari che, quasi mai, corrispondono alle loro necessità. Voi penserete che le vostre giornate sono impostate così, che la realtà è questa e non si può cambiare, beh io vi dico che vi sbagliate!
Potete alzarvi 15 minuti prima e fare colazione con calma, potete giocare con il vostro bambino e cenare con qualcosa di arrangiato, potete cucinare con lui e divertirvi insieme mentre preparate una cena più impegnativa; potete spiegare al panettiere che vostro figlio si intimidisce di fronte alle sue richieste di baci, ma che adora la sua focaccia, potete passare dal parco ogni sera prima di cena per correre (anche d’inverno!!!) così che poi non senta l’esigenza di farlo a casa, potete limitare il tempo di stare seduti a tavola solo per quando si mangia e non per un pasto di tre portate o già dalla preparazione, potete guardarlo come se fosse un bambino perché lui è un bambino e ha una natura meravigliosa che non va necessariamente corretta per insegnare le “Buone maniere”. Lasciatelo vivere secondo la sua natura e vi assicuro che si sentirà meno soffocato e quando arriverà il momento di stare seduti, di concentrarsi, di ascoltare, di impegnarsi, lo farà con naturalezza perché sarà pronto, perché avrà avuto abbastanza spazio per il bambino che voleva essere. Lasciando perdere tutte le fatiche per adultizzarli, avrete energie per focalizzarvi sulle regole di vita veramente necessarie, ma anche queste vi assicuro che non si devono imporre con la forza, basta viverle quotidianamente e i vostri figli, osservandovi, le impareranno senza fatica. Quando questo non avviene i bambini si sentono compressi, soffocati, non rispettati nella loro natura, frustrati, anticipati in ogni richiesta, perché per assurdo si chiede loro di essere adulti presto, ma non gli si forniscono gli strumenti per far da soli, per vestirsi da soli, per chiedere da mangiare quando hanno fame, da bere quando hanno sete, per scegliere, per toccare, per sperimentare, insomma per vivere. Quando arrivano all’età scolare si scontrano con richieste non adeguate ai loro strumenti e succede che, per l’ennesima volta, non siano in linea con il sistema.